Condividete tutti non è solo una Battaglia Famiglia Ciaramella ho Associazioni, e un rispetto per tutte le vittime della strada, e un messaggio per fermare questa strage stradale in Italia.
Puntata Report su sicurezza stradale, convocato comitato. Associazioni di settore: “Soddisfatti per approfondimento, chiediamo sia fatto lo stesso su accordi tra pompe funebri ed avvocati dopo tragedie”
ROMA. “Riteniamo sia opportuna una nostra convocazione in occasione della riunione del comitato per la sicurezza stradale fissato al prossimo 8 luglio. L’applicazione del piano non può non considerare le associazioni competenti sul territorio”. A parlare sono Alberto Pallotti, presidente delle associazioni “Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv” ed “Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv”, ed Elena Ronzullo, presidente “Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv”.
La prima convocazione del comitato pertinente è stata attuata a seguito della puntata di “Report” del 9 giugno 2024”, intitolata “Nel posto Giusto” a cura di Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini (Collaborazione di Eva Georganopoulou; Immagini di Paolo Palermo, Davide Fonda, Fabio Martinelli, Marco Ronca e Alfredo Farina; Montaggio di Marcelo Lippi e Raffaella Paris; Grafiche di Giorgio Vallati). Nello specifico la trasmissione ha posto l’accento sui punti salienti evidenziati nel testo che segue il video pubblicato al link https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Nel-posto-giusto-b8d77b44-1b27-4b48-be08-ad10aba6194f.html ovvero: “In Italia nel 2022 sono stati registrati 3159 morti e più di 223mila feriti per incidenti stradali. In tutta Europa nello stesso anno quasi 21mila persone sono morte per collisioni stradali, i feriti sono diversi milioni. Per questo la Commissione Europea ha lanciato una serie di azioni per dimezzare morti e feriti entro il 2030. Anche l’Italia partecipa con un suo piano nazionale, che però stenta a partire. Anzi, il comitato di indirizzo non ha mai fatto una riunione operativa. Così, se nel resto d’Europa la riduzione delle vittime fra il 2019 e il 2022 è del 9%, l’Italia invece non ha visto alcun miglioramento. Anzi la tendenza del 2024 mostra un importante aumento di morti e feriti. È una pura fatalità? No. Le cause sono guida distratta o sotto effetto di stupefacenti, tecnologie pericolose, il mito della velocità. Ma anche città progettate male, leggi ormai datate, carenza di organico delle forze dell’ordine e una guerra culturale alle multe che ha prodotto il fenomeno Fleximan, l’antieroe che distrugge gli autovelox. Nei primi anni duemila invece con l’introduzione del tutor e della patente a punti i morti erano stati dimezzati. Report dedica una inchiesta speciale al tema della sicurezza stradale, mentre il Senato sta per approvare un nuovo codice della strada che non è esente da contraddizioni. Vedremo anche alcune nuove coraggiose politiche della mobilità che sono capaci di fare la differenza”.
“Da anni denunciamo la mancata registrazione di vittime della Strada nei dati ufficiali dell’ISTAT, come sottolineato nella puntata di Report – affermano all’unisono i presidenti -. L’idea di arrivare allo 0% di vittime nel 2050, come impostoci dall’Europa, sembra un miraggio e ci auguriamo che con la convocazione del comitato del’8 luglio, si possa cominciare a fare sicurezza stradale a 360 gradi. Il nostro coinvolgimento è importante perché trattiamo il tema quotidianamente, confrontandoci con le problematiche annesse ed il silenzio delle istituzioni. Le nostre statistiche, con le quali è possibile confrontarsi in qualsiasi momento sui nostri canali social, sono un monito per chi deve lanciare messaggi chiari agli utenti della strada. Ci auguriamo che anche altre trasmissioni di denuncia sociale possano seguire la linea di Report”.
Altro tema evidenziato all’interno del programma sono i proventi derivanti dall’attuazione della Legge 208, ovvero come vengono spesi i proventi delle multe: “Nel video viene messa in auge una percentuale del 50% dei verbali investito nella sicurezza stradale a vario genere da parte dei comuni e l’altra percentuale del 50% destinata alle casse dei vigili urbani – dichiara Biagio Ciaramella -. È una linea che seguiamo da anni come associazione: all’origine la responsabilità del controllo ricade sulle Prefettura di tutta Italia, successivamente, ovvero dal 2022, la legge ha rimandato tutto al Ministero dell’Interno e delle Infrastrutture. Oggi siamo in grado di controllare tutti i comuni italiani e stiamo lavorando sui dati ufficiali per segnalare, al Ministero competente ed alla Corte dei Conti, eventuali anomalie”. Una constatazione dell’associazione è legata anche all’operato delle pompe funebri dopo le tragedie: “Grazie alla documentazione in possesso del nostro presidente, che possiamo fornire a chiunque ce lo chieda, possiamo affermare che esiste un accordo tra le pompe funebri ed alcune società forensi operanti nel settore stradale – dichiara Ciaramella -. Chiediamo vengano accesi i riflettori”.